Workshop

Outdoor Training

Cosa sono gli Outdoor Training?

Nel contesto terapeutico abbiamo la possibilità di sperimentarci ed amplificare le competenze sviluppate in contesto individuale. Infatti l’outdoor non è il classico setting terapeutico, che in questo caso viene stravolto. Pertanto non solo il gruppo, ma anche il contesto diventano luoghi che permettono di veicolare nuovi apprendimenti. La parola Outdoor Training significa letteralmente “allenamento all’aperto”, infatti i contesti sono scelti ad hoc con la finalità di creare situazioni di apprendimento stimolanti. I singoli possono così, in un contesto non solo nuovo ma anche di gruppo, sperimentare, attraverso l’uso di metafore, argomenti quali la libertà, l’assertività, la gestione dello stress, le competenze relazionali, l’autoregolazione emozionale, la resilienza ecc. 

Gli incontri hanno la durata di 1 giornata, la quale è strutturata in tre momenti:

  • Briefing: fase di preparazione dei partecipanti all’esperienza. Un momento di incontro all’inizio della giornata, durante il quale vengono tratteggiati gli obiettivi, la metodologia e le sfumature della metafora.
  • Action: attività concreta sul campo;
  • De- Briefing: attività seguenti l’attività esperienziale, il cui obiettivo è facilitare l’interiorizzazione dei messaggi, l’applicazione del metodo e la traduzione alla realtà aziendale. Questo momento dà l’opportunità di ripercorrere tutte le fasi del percorso e i momenti salienti. È il momento nel quale si consolidano gli apprendimenti e si identificano i passi successivi.

Ad oggi le esperienze effettuate per gli Outdoor sono state le seguenti:

  • Barca a Vela
  • Centro Benessere
  • Shooting fotografico
  • Parco avventura
  • Bosco e rifugio in montagna
  • Museo dell’Illusione

BARCA A VELA

La barca è un potete strumento formativo perché rappresenta una vera e propria metafora del mondo quotidiano, ossia quanto pensieri e problemi ci condizionano nel vivere a pieno la nostra vita.

Obiettivo dell’esperienza, partendo da tale metafora, sarà quello di indagare quali siano gli strumenti che sono veramente utili ed efficaci per svuotare.

Le azioni che verranno proposte avranno come fine quello di lavorare insieme per lasciare andare il bisogno di liberarsi dell’acqua, per iniziare ad alzare lo sguardo dalla stiva rivolgendolo fuori, per iniziare a scegliere veramente la direzione in cui ci si vuol dirigere.

Lavoreremo su due gradi di consapevolezza:

  • il primo sarà quello di combattere stress e ansia, ottenendo il raggiungimento di uno stato di rilassamento completo di mente e corpo;
  • il secondo permetterà ad ognuno di scoprire le proprie skills e le proprie risorse in modo attivo, dinamico e divertente.
  • Sperimentare forti emozioni, in un contesto protetto e strutturato, utilizzando tecniche cognitivo-comportamentali, permetterà di sviluppare le seguenti competenze:
  • auto osservazione, per mostrare “come la mente lavora”,
  • dominanza del problem solving,
  • fattibilità delle strategie,  
  • flessibilità nei confronti dei cambiamenti e del continuo bisogno di controllo delle esperienze.
  • gestione dell’imprevisto,
  • sensibilizzazione alla capacità di condurre le relazioni interpersonali con abilità e competenza,
  • determinazione nel prendere decisioni.

CENTRO BENESSERE

Il centro benessere è il luogo del relax per eccellenza. In questo contesto è possibile lavorare sul concetto di “cura di sè”. L’idea è far si che i singoli partecipanti all’outdoor sperimentino un momento di rilassamento e di benessere per comprendere la semplicità nello sviluppare un piano di cura di sè personalizzato.

Poter creare tale piano risulta essere fondamentale per raggiungere un equilibrio emotivo ottimale e un senso di pieno benessere.

Diventa necessario entrare nell’ottica che bisogna affrontare ogni giorno nuovo con uno scopo. Delineate il programma quotidiano in maniera produttiva; perché portate a termine anche il più piccolo compito può farci provare sensazioni piacevoli. Ogni passo può rivelarsi importante in vista del conseguimento degli obiettivi prefissati.

Pertanto durante l’outdoor si lavora sull’adottare un dialogo interiore positivo, che possa fornire rassicurazione, che aiuti a fronteggiare in modo adeguato le difficoltà e che permetta di constatare che esistono sempre possibilità di scelta.

Bisogna assumersi le responsabilità della propria vita, perché la vita è fatta di scelte. Obiettivo è cercare di comprendere se stessi, i propri comportamenti, i pensieri e motivazioni.

SHOOTING FOTOGRAFICO

Tale lavoro terapeutico in Outodoor è incentrato sul tema AUTOSTIMA e IMMAGINE CORPOREA.

Per sviluppare questi temi verrò stato organizzato uno SHOOTING FOTOGRAFICO all’aperto e con l’ausilio di una Fotografa Professionista.

I partecipanti sono stati coinvolti in un’esperienza di percezione di sè, del proprio corpo e del mondo.

L’esperienza ha aiutato i singoli partecipanti a fare un BILANCIO PERSONALE.

Noi tutti sappiamo che l’immagine negativa del proprio corpo può influenzare tutta una serie di ambiti della vita e può:

  • diminuire l’autostima
  • generare ansia nel campo delle relazioni sociali
  • comportare difficoltà nelle relazioni sessuali
  • essere correlata a una depressione
  • provocare problemi alimentari

Pertanto per ogni partecipante verranno effettuati un servizio fotografico personalizzato e un servizio fotografico in gruppo.

Il lavoro terapeutico si basa sulla consapevolezza della propria immagine corporea, su come ci descriviamo, ossia quali giudizi e valutazioni facciamo sul nostro corpo e su quello degli altri.

Il lavoro conclusivo si sviluppa su un piano prettamente teorico, dove avviene un momento di condivisione degli apprendimenti acquisiti.

PARCO AVVENTURA

Il parco avventura diventa setting perfetto per lavorare sulla “Resilienza”!

La resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

È stato utilizzato il bosco e i percorsi intrisi di ostacoli per lavorare su:
– modello ABC
– accettare di essere soli, risposta attiva e costruttiva, sfidare le credenze
– coaching e motivazione di gruppo, conoscere i propri limiti
– imparare a far fronte a situazioni stressanti
– mappe mentali per la resilienza
– spostarsi dai problemi alle soluzioni, perfezionismo, fiducia

Lavorare sulla resilienza significa anche lavorare su:

  • Percezione
  • Come concentrarsi sul presente e trarre il meglio dal “qui e ora” e trovare l’equilibrio tra il pensiero orientato al passato, il pensiero orientato al presente e il pensiero orientato al futuro
  • Prendere in mano la propria vita
  • Come gestire la propria vita, come trovare le proprie strategie di coping, come padroneggiare lo stress, gli ostacoli e i problemi e diventare consapevoli degli aspetti positivi
  • Formare relazioni
  • La resilienza e il benessere come risultato di condivisione con altre persone
  • Accettazione e pensiero positive (fiducia nel futuro)
  • Abilità di pensiero per favorire la resilienza nella vita quotidiana
  • Orientamento alla soluzione e agli obiettivi
  • Allontanarsi dal pensare ai problemi e sviluppare capacità di pensiero orientate alle soluzioni
  • Stili di vita sani
  • Approccio “salutogenico” che ci mantiene fisicamente e mentalmente sani per potenziare la resilienza
  • Auto-efficacia
  • Conoscere i propri punti di forza e la possibilità di utilizzare le proprie risorse nella vita quotidiana

BOSCO E RIFUGIO

Escursione nel bosco, con soste per i lavori di gruppo.

Obiettivi e Temi

  • Il Metodo Esperienziale
  • La metafora del Bosco: “Scoprire unicità, specificità, relazioni tra gli Elementi del Bosco: Valorizzazione di sé”

MUSEO DELL’ILLUSIONE (TRAPANI)

Outdoor training nel museo, con soste per i lavori di gruppo.

Obiettivi e Temi

  • Autostima, immagine di se’, identita’ personale.

  • La percezione.

FIDUCIA IN SE’

L’autostima è l’atteggiamento che ciascuno di noi ha nei confronti di se stesso e comprende l’aspetto cognitivo, ossia le opinioni che ognuno ha di sé e che riguardano più fattori. Può riguardare il suo aspetto fisico, le sue emozioni, la sua vita affettiva e sociale, le sue conoscenze, la sua professione, la sua moralità, il raggiungimento degli obiettivi prefissati: in altre parole la sua autorealizzazione; l’aspetto emotivo, ossia cosa la persona prova nei propri confronti, come ad esempio: affetto, indifferenza, ostilità; l’aspetto comportamentale, ovvero come la persona si comporta nei suoi riguardi: se ha rispetto di sé, se soddisfa i suoi bisogni, se sa creare delle condizioni soddisfacenti per se stessa, se cura la sua salute, ecc.

La persona che ha stima di sé: non ha paura di sbagliare, stabilisce buone relazioni con gli altri, sa affrontare meglio le difficoltà e gli insuccessi della vita, non dipende dal giudizio degli altri e sa farsi rispettare, sviluppa le sue potenzialità.

La bassa autostima, invece, è causa di paure e fobie, difficoltà interpersonali, ansia e insicurezza, dipendenza dal giudizio altrui, depressione, mancata realizzazione delle proprie potenzialità, etc.

Le finalità del gruppo

Il gruppo si fonda sulla consapevolezza che l’autostima può essere appresa mediante semplici tecniche che si rifanno, prevalentemente, alla scuola cognitiva di Albert Ellis e Aaron T. Beck secondo il principio: «Pensa bene e ti sentirai meglio».

L’accettazione di sé è un requisito fondamentale dell’autostima: essa viene spesso incrinata dagli automessaggi-io negativi che rivolgiamo a noi stessi. Gli automessaggi-io sono i messaggi che vengono da noi indirizzati a noi stessi, per distinguerli da quelli che vertono su oggetti o persone al di fuori di noi. Essi generano emozioni e tendenze comportamentali relative al nostro comportamento e alla nostra persona.

Ellis ha dimostrato che le persone ansiose e depresse, o comunque con una bassa autostima, hanno nel loro dialogo interno le seguenti idee irrazionali che devono essere confutate e sostituite con altre più razionali e realistiche.

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Il focus del gruppo sull’autostima è, perciò, sulla funzionalità o l’utilità di mantenere un dialogo internonegativo, sostenuto da una catena di automessaggi-io negativi e spesso esagerati, in altre parole un dialogo interno estremamente colpevolizzante.

Inoltre, è opportuno imparare a distinguere tra senso di colpa sano e malsano, per imparare a gestire l’uno e l’altro in modo costruttivo e proficuo per rafforzare la propria autostima.

Il senso di colpa malsano, invece, è una forma di sabotaggio della propria personalità, di angoscia persecutoria, scatenata da esigenze e imperativi irrazionali di ordine culturale, etico e religioso.

Obiettivi e Temi

Gli obiettivi generali

  •   Spronare degli atteggiament ibasati sull’ autoaccettazione;
  •   Migliorare, conseguentemente, l’autostima e potenziare il controllo delle emozioni che perpetuano il disturbo;
  •   Aumentare l’autoefficacia percepita.     

 Gli obiettivi specifici del gruppo sono:

  •   Diminuire il senso di colpa”malsano”;
  •   Diminuire l atendenza all’autocritica;
  •   Stimolare l’autoaffermazione;
  •   Aumentare la consapevolezza verso gli auto messaggi-io negativi ed il dialogo interno negativo;
  •   Ridurre la tendenza al perfezionismo clinico;
  •   Acquisire consapevolezza di se stessi nel presente.

Cosa porto a casa: “il mio apprendimento”

Al termine del percorso, ci recheremo per pranzo nel rifugio Crispi, per fare il punto della situazione e condividere quanto appreso. Questo momento dà l’opportunità di ripercorrere tutte le fasi del percorso e i momenti salienti.
E’ il momento nel quale si consolidano gli apprendimenti e si identificano i passi successivi.
La metodologia proposta si basa sull’utilizzo di una metafora del mondo della natura.

Le tematiche:

  • Emozioni , come usiamo le emozioni?
  • Metodi , quali metodi utilizziamo nel nostro lavoro? E come li utilizziamo?
  • Ascolto , come ascoltiamo? L’importanza di fermarsi ad ascoltare.
  • Il Valore del singolo e delle sue competenze