Durante la vita, ogni essere umano costruisce una personalità unica e complessa. Tale personalità viaggerà per tutta la vita su un continuum che va dal concetto di normalità a quello di patologia, scandendo tutti i possibili livelli di gravità nei quali si può sviluppare ogni specifica psicopatologia (livello di sintomi lieve, moderato, grave, gravissimo…).
Ma cosa porta un individuo a manifestare un sintomo anziché un altro??? Beh, per tutta la vita ogni individuo affronta difficoltà di ogni genere; le situazioni difficili, inattese e spiacevoli, possono, certe volte, risultare ingestibili, troppo dolorosi o "troppo complesse da gestire da soli", pertanto ciò che si cercherà di fare è quello di rispondere nell’unico modo che si conosce, un modo rigido e inflessibile, che porta ognuno ad affrontare le situazioni ciclicamente sempre nello stesso modo, manifestando sintomi, senso di inadeguatezza e disagio.
In questi casi il più grande regalo che possiamo fare a noi stessi è quello di "chiedere aiuto".
La società odierna, imperniata sull'individualismo e sul "non dovere chiedere mai" impone di risolvere i problemi da sé come valore assoluto.
Il chiedere aiuto, viene percepito come segno di debolezza e come un’esibizione dei propri punti deboli e limiti. Così la scelta che va più di moda è quella di cercare di andare avanti da soli, rinviando ad oltranza la soluzione del problema, aumentando la condizione di malessere.
chiedere aiuto è il primo momento di cura di sé, per riscoprirsi e rivedere il film della propria vita per scegliere il giusto prosieguo.